“In Egitto, l’essere umano è come la polvere in un bicchiere
crepato. Il bicchiere si può rompere in un niente, e la polvere vola via.
Impossibile raccoglierla, e pure inutile: è solo un po’ di polvere. L’uomo in
questo paese è così, un po’ di polvere volante. Non vale niente.”
Nagib Mahfuz,
Per le strade del Cairo, Newton Compton, 2010
“Domandai al
tassista di portarmi all’edificio della televisione nel Maspero. Il suo volto
si illuminò e mi domandò se ero impiegato alle televisioni. Quando gli risposi
di no, non si fece scoraggiare.
TASSISTA
Però sicuramente conoscerte qualcuno laggiù.
IO Sì,
io conosco.
TASSISTA Io
devo incontrare urgentemente il professor Mufid Fawzi. È una cosa veramente
importante.
IO È vitale
fino a questo punto?
TASSISTA Non
è per me, è una cosa che riguarda il paese. Gli voglio dire che la metà delle
persone che la mattina salgono su questo taxi si fanno accompagnare al Centro
per il Cancro. Una cosa proprio strana. Appena ne porto uno al Centro, non
faccio due giri che ne spunta un altro diretto lì. È chiaro che tutto il paese
c’ha il cancro. Io non so se è colpa delle polveri che respiriamo per strada o
del cibo che ci avvelena, o di uno di quei pesticidi che spruzziamo
continuamente. Ma quello che voglio dire al professor Mufid è che ogni giorno
quasi mezzo popolo egiziano va al Centro per il Cancro.”
Khaled Al Khamissi,
Taxi. Le strade del Cairo si raccontano, Il Sirente, 2008, p. 163
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